PEDAGOGIA Maria Montessor

 LA PEDAGOGIA DI MARIA MONTESSORI

 

Maria Montessori (1870-1952) fu una delle pedagogiste più influente della modernità. Ella fondò diverse scuole, come La Casa dei bambini, di cui raccontò nei suoi vari saggi. In questi luoghi venne creato un ambiente a misura del bambino e l'insegnate non aveva un compito direttivo, ma di consiglio. Anche il materiale didattico era particolare: gli oggetti servivano per sviluppare le capacità logiche e creative individuali; parallelamente alla scoperta singola dei vari materiali, venivano proposte attività individuali. 


Tra gli anni Venti e Quaranta, la Montessori andò a rielaborare alcune parti della sua opera per incrementarle con le nuove scoperte psicoanalitiche: condivideva con Freud l'ipotesi dell'importanza del subconsci. Ella, nel suo saggio La mente del bambino. Mente assorbente, definisce la mente del bambino come in continua evoluzione e capace di assorbire nozioni anche a livello inconscio, attraverso l'esperienza diretta. La Montessori utilizza la parola nobile per definire le sensibilità specifiche che insorgono nel bambino nel corso del suo sviluppo. Infatti, la principale novità introdotta da lei fu l'importanza data alle esperienze reali: il bambino va posto nelle condizioni di imparare autonomamente, attraverso la sua spontanea curiosità. La cosiddetta liberazione dell'infanzia consiste in un progetto basato sul rispetto delle personalità del bambino e sulla predisposizione di condizioni adatte al suo sviluppo. L'ambiente in cui il bambino impara ha dunque una funzione cardinale: se esso è pero di stimoli potrebbe distruggere le facoltà di una persona. 

Anche i maestri devono essere educati, in modo tale che quest'opera sia possibile. Montessori parla della necessità di formare maestri scienziati, ovvero che sappia osservare. 

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