ANTROPOLOGIA
LE GRANDI FAMIGLIE RELIGIOSE
Con l'espressione "famiglia religiosa"si indica un insieme di persone che aderiscono ad un'ideologia. Le principali famiglie religiose sono la famiglia indiana, quella cinese e quella semitica.
LA FAMIGLIA INDIANA
Le due principali religioni della famiglia indiana sono l'induismo e il buddismo; i testi sacri sono i veda, che risalgono al II millennio aC e sono redatti in sansrito. Le divinità principali sono Brahma, la creazione, Vishnu, la conservazione, e Shiva, la distruzione. Il profeta del buddismo è Siddhartha Gautama, il Buddha.
Altre religioni della famiglia indiana sono il nanismo e il sikismo, un unione di induismo ed islam.
IL SAMASARA, IL CICLO INIFNITO
Il termine sanscrito saṃsāra indica, nelle religioni dell'India quali il Brahmanesimo, il Buddhismo, il Giainismo e l'Induismo, la dottrina inerente al ciclo di vita, morte e rinascita. È talora raffigurato come una ruota.
In senso lato e in un significato più tardo, viene ad indicare anche "l'oceano dell'esistenza", la vita terrena, il mondo materiale, che è permeato di dolore e di sofferenza, ed è, soprattutto, insustanziale: infatti, il mondo quale lo si vede, e nel quale si vive, altro non è che miraggio, illusione māyā. Immerso in questa illusione, l'uomo è afflitto da una sorta di ignoranza metafisica (avidyā), ossia da una visione inadeguata della vita terrena e di quella ultraterrena: tale ignoranza conduce l'uomo ad agire trattenendolo così nel saṃsāra.
LA SCALA DEGLI ESSERI UMANI
Al centro di queste religioni vi è l'idea che vi sia un ciclo di reincarnazinazione.
Per reincarnazione si intende la rinascita dell'anima, o dello spirito di un individuo, in un altro corpo fisico, trascorso un certo intervallo di tempo dopo la sua morte terrena.
Il termine reincarnazione è considerato sinonimo di metempsicosi ed è riferito in particolare al mondo culturale e religioso orientale e a movimenti spiritistici che descrivono una trasmigrazione in altri corpi, anche vegetali, animali o minerali sino a quando l'anima non si sia liberata completamente dalla materialità Olimpiodoro ritiene più corretto il termine "metensomatosi" (da σῶμα, sôma, "corpo"), che si ritrova in Plotino [3] indicante il passaggio dell'anima esclusivamente in corpi umani. L'espressione "trasmigrazione dell'anima" è un adattamento dal latino tardo trasmigrātĭo-ōnis derivato da trasmigrāre quindi da migrāre espressa con i termini di "metempsicosi" o "metensomatosi", è attribuibile anche a Pitagora o anche a Ferecide.
LE CASTE NELLA RELIGIONE INDIANA
Le origini del sistema delle caste in India e Nepal sono sconosciute, ma sembra abbiano avuto origine più di duemila anni fa. Con questo sistema, che è associato con l’induismo, le persone sono state classificate sulla base delle loro occupazioni. Anche se in origine casta dipendeva dal lavoro di una persona, divenne ben presto ereditaria, e ogni persona di fatto nasceva in una condizione sociale inalterabile.
Le grandi classi che formano l’intera società sono chiamate varna, letteralmente “colori”, mentre il termine casta di derivazione portoghese, traduce il sanscrito jati cioè “nascita”, infatti per gli induisti nascere significa innanzitutto entrare a fare parte di una casta.
La classificazione registra quattro caste principali che sono: brahmani i sacerdoti; Kshatriya i guerrieri e nobili; Vaisya gli agricoltori, commercianti e artigiani; e Shudra, mezzadri e servi. Alcune persone sono nati al di fuori o al di sotto del sistema delle caste, e questi sono chiamati gli intoccabili che nel XX secolo sono stati definiti spesso con il termine dalit a tradurre “gli oppressi”.
LA FIGURA DEL GURU
Guru è un termine maschile sanscrito che presso la religione induistaha il significato di «maestro spirituale» ed è rivolto in particolar modo a colui che impartisce la dīkṣā al suo discepolo; si tratta dunque di una figura molto importante in questa religione, comune a tutte le scuole filosofiche e devozionali dell'Induismo, avente diritto al massimo rispetto e alla venerazione al pari del padre, della madre e dell'ospite.
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