SOCIOLOGIA Welfer State
LA STORIA DEL WELFERE STATE
Le prime leggi sulla previdenza e assistenza pubblica furono promulgate in Germania, tra il 1883 e il 1889 da Otto Bismark, il capo del governo. Con queste egli istituì delle assicurazioni sociali obbligatorie: delle somme di denaro che i lavoratori e gli imprenditori dovevano periodicamente versare allo stato, i caso si verificassero infortuni o casi di disoccupazione. Questo permise di avvicinare lo Stato alle persone che lo componevano.
Solo dopo la fine della seconda guerra mondiale, questo ragionamento si estese anche in altri ambiti: vi fu l'introduzione , da parte dello Stato, di prestazioni a stampo universalistico, cioè rivolta a tutta la popolazione. Ciò avvenne per la prima volta in Inghilterra, paese a cui si associa tradizionalmente la nascita del Welfere State, con la pubblicazione del Rapporto Beveridge (1942), da parte dell'omonimo economista.
Questo rapporto trovò attuazione concreta a partire dal 1948, con la creazione del servizio medico nazionale gratuito e l'introduzione di altri importanti provvedimenti sociali,, riguardanti l'istruzione, la disoccupazione, ecc. Ne derivò un considerevole aumento della spesa pubblica, con la prerogativa però di redistribuire le ricchezze in modo da creare servizi per i cittadini stessi.
Dopo l'Inghilterra, il Welfere si diffuse in diversi paesi, e sotto varie forme, particolarmente si diffuse in Europa, dove questo sistema rappresenta un caposaldo dell'istituzione di quasi tutti gli stati, anche dal punto di vista culturale. Particolarmente fiorente, fu il periodo intorno al 1970, caratterizzato da una forte innovazione dopo il dopoguerra. Infatti, l'aumento del consumo di beni, portò enormi risorse fiscali che consentirono il mantenimento del welfare; di conseguenza, infatti, vennero attuati molti provvedimenti in campo previdenziale, assistenziale e sanitario.
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