PEDAGOGIA: Pestalozzi


 Pestalozzi, PEDAGOGIA

Al centro del pensiero e del metodo educativo di Pestalozzi vi è il tentativo di educare i poveri e i soggetti provenienti dai contesti più disagiati. Per Pestalozzi era fondamentale fornire gli strumenti perché i suoi allievi potessero emanciparsi da una condizione sociale subalterna. L’educazione e l’istruzione consentivano a questi giovani di prepararsi alla vita, di riscattarsi e attraverso il lavoro realizzarsi in una esistenza più dignitosa e soddisfacente. 

Per tutta la sua vita egli insegnò ed ebbe modo di teorizzare i principali aspetti del suo approccio educativo e pedagogico. In particolare, egli applicò a Stans il metodo del mutuo insegnamento. Essendosi trovato in questa scuola senza collaboratori e dovendosi occupare da solo di tutti i suoi allievi, egli realizzò un metodo basato sulla cooperazione tra i ragazzi. Per Pestalozzi il metodo del mutuo insegnamento non solo rispondeva a una esigenza pratica – il doversi fare aiutare dai ragazzi nell’organizzare la vita quotidiana scolastica – ma risultava efficace anche a livello pedagogico: gli allievi si aiutavano tra loro, uno insegnava all’altro e, attraverso la solidarietà e la cooperazione, tutti gli studenti riuscivano a progredire. 

Apertura di nuovi edifici nella Fondazione Villaggio dei bambini di Pestalozzi, 1947

- Per Pestalozzi l’educazione è la via attraverso la quale l’uomo può sviluppare tutte le sue facoltà. Il processo educativo deve muovere dall’osservazione della natura umana e deve seguire il metodo naturale: il fanciullo deve essere guidato e orientato dal suo educatore nell’estrinsecare tutte le sue potenzialità e, in base al principio dell’unità armonica delle facoltà umane, svilupparle in modo armonico e graduale

- L’intuizione e l’osservazione della natura sono il punto di partenza di ogni forma di conoscenza ed educazione. La formazione deve avvenire attraverso l’educazione della testa (capacità cognitive), delcuore, cioè del sentimento e delle capacità morali, e della mano, o capacità pratiche e artigianali, del fanciullo. 

- L’educazione è infatti un pieno sviluppo delle capacità intellettuali, morali e pratiche dell’allievo. Influenzato dal filosofo Immanuel KantPestalozzi riteneva infatti che l’educazione dovesse mirare allo sviluppo delle capacità intellettuali, pratiche e morali dell’individuo. L’obiettivo era infatti quello di permettere all’allievo di divenire un adulto in grado di individuare e seguire i propri imperativi morali e di realizzare un’esistenza in armonia con il mondo interiore e esteriore. 


Per Pestalozzi l’ambiente educativo ideale è quello domestico e famigliare. È il focolare domestico il luogo in cui può realizzarsi la più completa educazione del fanciullo da un punto di vista morale, religioso e intellettuale. La donna, madre e moglie, ha un ruolo essenziale in questo modo di intendere l’educazione e, guidata da quello che Pestalozzi ritiene sia un istinto, sa trasmettere fiducia, amore e protezione ed educare il bambino attraverso l’esempio. La scuola dovrebbe porsi in continuità con il modello educativo realizzato a casa e in famiglia. 


Commenti

  1. Potresti cambiare sfondo del blog? (E magari scrivere qualcosa in più e inserire link...)

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